LEONARDO A SULMONA? MOLTE RISPOSTE VERRANNO DA WINDSOR
Ott 10, 2016,
UN VIAGGIO DA MILANO CON PAOLO TRIVULZIO PER SCOPRIRE L’UNIVERSO DELLE COPERTE ABRUZZESI
2 AGOSTO 2014 – “Credo che, nonostante le ricerche non siano ancora terminate e ci siano diversi punti da chiarire, si debba dar credito alla fondatezza delle ipotesi avanzate dal dott. Franceschilli” osservava, oramai circa trenta anni fa Aldo Di Benedetto sulla ipotesi che Leonardo da Vinci abbia visitato Sulmona, partendo da Milano con Paolo Trivulzio nel 1498. Autore di due volumi sulla storia civile di Sulmona, il dott. Di Benedetto sosteneva che i disegni dei costumi delle donne di Scanno “come quelli delle macchine delle tessitorie sulmonesi, se non sono andati perduti, potrebbero trovarsi fra quelli, numerosissimi, conservati nella “Royal Library di Windsor Castle. Leonardo non tornò a Milano direttamente da Sulmona insieme con messer Trivultio, ma si recò prima a Roma e poi a Firenze insieme con Filippo Quatrario, che doveva consegnare nella città medicea molte pezze di “lino” di Pettorano (“le più belle che o mai viste”, scrive)”.
Di Benedetto avanzava anche l’ipotesi che Leonardo si fosse recato a Sulmona insieme al Trivulzio per “ricopiare le macchine delle fabbriche sulmonesi e scoprire il processo di lavorazione di quelle “coperte abruzzesi” che così vasto mercato avevano in tutta l’area padana”.
Il prof. Italo Picini, nella foto, (v. “Le coperte di Sulmona vengono da lontano, per esempio dai tempi di Leonardo”) ritiene che questa ultima ipotesi non sarebbe fondata perché le macchine della tessitura, all’epoca, erano molto semplici: “Trovarono un notevole salto di tecnologia nel XIX secolo e, dunque, sono più propenso a ritenere che il viaggio di Leonardo a Sulmona si giustificasse per il confronto dei disegni delle coperte, che certamente erano molto caratteristici e artisticamente originali. Questo può aver interessato di più Leonardo, insieme alle ricche dotazioni architettoniche della città, come egli scrive. Il Trivulzio può essere stato attratto dalla qualità della materia prima e, quindi, dal valore delle lane. Per comprendere a fondo il contesto nel quale Leonardo da Vinci è stato attratto a Sulmona occorre sempre calarsi in quel XV secolo, che vedeva la città come punto di raccolta di un grandissimo mercato delle lane, con i contatti già consolidati con Siena e Firenze e con quelli in florida espansione con Milano e Venezia. Non dobbiamo dimenticare che il principale palazzo che ancora oggi rimane dal Quattrocento a Sulmona è quello di Giovanni Veneziano, mercante che collocò un così importante caposaldo proprio in questo centro di raccolta e smercio, tra l’altro, delle coperte” conclude il prof. Picini.