Picini Alla Mostra Di Pescara Sulla Tessitura Artistica
Gen 20, 2016,
24 GENNAIO 2016 – E’ stata inaugurata ieri nella Sala Favetta del Museo delle Genti a Pescara,
in Via delle Caserme, la mostra “Tessere è arte” organizzata dalla Fondazione del Museo delle Genti. Tra le altre opere, figurano quelle dell’artista sulmonese, Italo Picini, che ha anche raccolto in un testo largamente diffuso le molte nozioni della tessitura artistica abruzzese e ne ha fatto argomento di una intervista a questo giornale. La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio.
La Mostra Di Picini Va Ad Avezzano
Nov 01, 2013,
21 NOVEMBRE 2013 – La mostra del pittore Italo Picini, allestita nella scorsa estate a Francavilla al Mare (v. “Il poeta che accarezzava i suoi quadri” nella sezione ARTE di questo sito) si sposta ad Avezzano;
domani i Rotary clubs peligno e marsicano si incontreranno per rendere omaggio all’autore delle più significative opere del XX secolo sulla condizione delle donne e dell’infanzia nell’Abruzzo. E’ annunciata anche la presenza della Soprintendente dott.ssa Lucia Arbace.
Proprio Lucia Arbace ha creato i presupposti per questo piccolo miracolo della riscoperta in vita di un pittore ostacolato dal suo stesso carattere e poi dalle solite gelosie di artisti. Fosse stato per lui, Italo Picini aveva salutato da un pezzo le competizioni a colpi di critiche (talvolta accomodanti e un po’ urticanti oggettivamente per chiunque le leggesse con distacco) ed aveva manifestato anche un certo disinteresse per il restare aggrappato alla vita senza prospettive. L’antitodo che Picini ha usato contro l’inedia, almeno negli ultimi dieci anni, era ancora la ricerca psicologica. Non se ne era mai completamente distaccato, ma da ultimo ha avuto un sussulto: le vicende dei bambini palestinesi, tutto il dolore per l’abbandono dei ragazzi, il tradimento che una società riserva ai ragazzi.
Tutti questi temi hanno soppiantato, forse, la fatica delle donne che egli ha dipinto in anni più risalenti. Picini non lo ha confessato mai, ma egli non ha mai smesso di dipingere e forse lo sta facendo anche in queste ore, in queste settimane della rigenerazione dopo la mostra di Francavilla al Mare. Si è stancato degli uomini e delle relazioni sociali, continua a sbuffare ogni volta che sente parlare di preti, talvolta sbuffa anche se dei preti non sente parlare perchè è lui che comincia a parlarne; vorrebbe per questo vivere da solo, ma poi si incuriosisce di tutto e secondo noi traduce questa energia per la conoscenza in altre tele, senza orgasmo, con la misura che hanno i vecchi che vogliono ancora arrivare lontano. Ed è persona molto attenta a riconoscere la competenza degli altri, molto meno presuntuosa di quello che il suo temperamento artistico farebbe intendere.
Per convincerlo che le istituzioni si interessavano a lui c’è voluta molta pazienza, per tutto il tempo che egli sciorinasse le cocenti disillusioni di oltre settanta anni di respingimenti e di sgambetti sleali, nonostante egli avesse regalato il meglio dei suoi dipinti alla Provincia e avesse così dimostrato una generosità civica forse ineguagliata in Abruzzo. Ma la pazienza deve essere evidentemente una dote della Dott.ssa Arbace.
Picini Espone Al “Michetti”
Lug 24, 2013,
24 LUGLIO 2013 – Le opere di Italo Picini, dalle donne “sfasciate” dalla fatica e dall’età, ai giovanissimi fanciulli spinti da esuberanza e curiosità, saranno esposte a Francavilla al Mare da domenica e in concomitanza con il “Premio Michetti”, giunto alla 63^ edizione.
Picini non si è mai proposto con petulanza; è rimasto nel suo atelier a studiare le forme e le linee, a perfezionarsi anche guardando (e criticando; come se criticando…) i molti errori di quelli che si proponevano. Ora è stato cercato e chiamato, dalla soprintendente regionale, dott.ssa Lucia Arbace (v. “Arbace presenta la “summa” di Picini” e “Pur se volesse, Arbace non potrebbe evitare Picini” nella sezione ARTE di questo sito) e questa mostra è un regalo posticipato per il suo 90° compleanno (v. “La fierezza di Italo Picini” nella stessa sezione). E’ stato in ansia perchè fino a qualche giorno fa non erano andati a prendere i suoi quadri e stava già per lanciare strali contro questo modo di organizzare le mostre; poi, domenica, non ha tralasciato di esternare il suo malumore pensando al modo nel quale li hanno collocati, perchè lui non poteva andare, non guidando l’auto. Tutto questo è segno di un grande amore per quelle tele che gli sono costate tanta riflessione, e nelle quali ha trasfuso tutte le esperienze della vita. Da tutto il repertorio non esce neppure un personaggio burbero; significa che non pensava a sé, quando dipingeva. Ma sarebbe uscito comunque un burbero benefico, uno di quelli che con la critica migliora le cose perchè non ha mai secondi fini.